RaabeTeatro DOCUMENTARIO TEATRALE


LA BIBLIOGRAFIA
 

Biblioteca dei classici italiani, a cura di Giuseppe Bonghi, http://www.classicitaliani.it/index.htm

R. Simoni, Trent’anni di cronaca drammatica, Torino 1951-60

A. L. De Castris, Storia di Pirandello, Bari 1962

E. Licastro, Luigi Pirandello dalle novelle alle commedie, Verona 1974

F. Virdia, Invito alla lettura di Pirandello, Milano 1975

G. Livio,  Il teatro in rivolta, Milano 1976

M.L. Altieri Biagi, La lingua in scena, Bologna 1980

G. Macchia, Pirandello o la stanza della tortura, Milano 1988

L. Pirandello, L’azione parlata, in “Marzocco” 7 maggio 1899

L. Pirandello, Illustratori, attori e traduttori, in “Nuova Antologia” 16 gennaio 1908

L. Pirandello, L’umorismo, Lanciano 1908

L. Pirandello, Teatro nuovo e teatro vecchio, in “La stampa” 12 maggio 1934

L. Pirandello, Così è (se vi pare), ed. 1925

L. Pirandello, Il berretto a sonagli

L.Pirandello, Il giuoco delle parti

L. Pirandello, Sei personaggi in cerca d’autore

L. Pirandello, Enrico IV

L. Pirandello, Ciascuno a suo modo

L. Pirandello, Come tu mi vuoi

L. Pirandello, Questa sera si recita a soggetto

L. Pirandello, Lettere a Lietta, Milano 1999

P. e V. Taviani, Kaos, ITA 1984

Tutte le opere di Pirandello sono pubblicate in Opere di Luigi Pirandello, Nuova edizione diretta da Giovanni Macchia, a cura di Alessandro D'Amico, Milano 1997


 

Le novelle

 

Pirandello compone novelle durante una lunga stagione creativa (1892 - 1936); dal 1922 l’autore le raccoglie in volumi poi confluiti in Novelle per un anno, titolo che ne indica anche il numero approssimativo, ogni giorno la sua pena e la sua novella. Sono ambientate nella Sicilia viscerale e claustrofobica della sua infanzia, oppure attingono alla società piccolo borghese e impiegatizia che l’autore conobbe fin dai primi soggiorni romani. Nella vasta produzione letteraria di Pirandello tutto è intercambiabile, trasferibile e continuamente soggetto a metamorfosi; moltissime novelle hanno dato materia alle commedie, spesso confluendo nelle didascalie iniziali. Il loro tessuto narrativo è esile, tendono al dialogo e all’azione diretta, naturalmente protese verso la struttura teatrale; come nelle commedie il “fatto” all’inizio dell’opera è già avvenuto, il lettore/spettatore assiste all’epilogo che si consuma al presente, privo di sviluppo diacronico. Fortemente espressionistiche, le novelle evidenziano la rottura dei  vincoli di solidarietà sociale tra gli uomini, fino alla svolta panica e alienata delle ultime.


 

I romanzi

 

Pirandello lamentò che il pubblico non avesse compreso la natura umoristica de L’esclusa, il suo primo romanzo, in cui si avverte già l’intenzione di scomporre le forme oggettive del reale attraverso la messa in parodia della realtà borghese. Mattia Pascal è il primo personaggio interamente scomposto alla luce divisionista dell’umorismo; l’inverosimiglianza della materia, che fu aspramente rimproverata all’autore, è una scelta che vuole superare il naturalismo fino a pervenire al nucleo assurdo dell’essere. Pirandello ebbe buon gioco nel citare un fatto di cronaca accaduto quindici anni dopo la prima uscita del romanzo, in tutto simile agli eventi che coinvolgono Mattia.

Le assurdità della vita non hanno bisogno di parer verosimili, perché sono vere. All’opposto di quelle dell’arte che, per parer vere, hanno bisogno d’esser verosimili. (Avvertenza sopra gli scrupoli della fantasia, Il FMP, ed. 1921 e sgg.). L’ambiente di questi primi romanzi è una città imprecisa e anche improbabile, luogo metafisico dell’oppressione e del pregiudizio. Dopo la parentesi de I vecchi e i giovani, romanzo del risorgimento tradito e della bancarotta del patriottismo, Suo marito e Si gira (poi Giustino Roncella nato Boggiòlo e I quaderni di Serafino Gubbio operatore) attingono materia da intuizioni precedenti e da avvenimenti reali, circostanza che creò qualche imbarazzo. L’ultimo romanzo ha una gestazione lunga tre lustri, un testamento o un epitaffio, che conclude la vicenda umana ed artistica dell’autore: Uno, nessuno centomila, approdo alla disintegrazione totale dell’io. 


 

Il teatro

 

Il teatro è l’approdo naturale dell’arte pirandelliana, già fortemente drammatica. Esordisce con alcune opere dialettali come Il berretto a sonagli e Liolà (una commedia-villeggiatura), entrambe in seguito tradotte, e  sviluppa poi in italiano tutta la stagione del grottesco: Così è (se vi pare), che con grande soddisfazione di Pirandello suscita nel pubblico della prima esasperazione e sgomento, Il piacere dell’onestà, Il giuoco delle parti, considerata dall’autore un meccanismo perfetto. In queste commedie il personaggio è scomposto sotto la lente dell’arte umoristica. Ogni personaggio deve avere il suo dramma, la sua ragione di esistere. Chi sono i personaggi di Pirandello? La gente più scontenta del mondo, uomini, donne, ragazzi avvolti in casi strani da cui non trovano più modo a uscire; contrariati nei loro disegni; frodati nelle loro speranze, e coi quali insomma è spesso veramente una gran pena trattare (Prefazione a Sei personaggi in cerca d’autore). Negli anni venti, l’approdo al “teatro nel teatro” non è solo un modo per discutere i problemi dell’arte drammatica (i rapporti attori/personaggi, attori/pubblico, autore/regista sono affrontati in ciascuno dei drammi della trilogia che comprende anche Ciascuno a suo modo e Questa sera si recita a soggetto), ma una ricerca dell’essenza poetica del teatro primitivo che è imitazione e epifania. Il teatro nuovo è come un rito esoterico di apparizione di spiriti vivi nell’arte, inevitabilmente traditi dalla rappresentazione materiale degli attori; se la vita è flusso indistinto, rappreso e raggelato di necessità in forme e costrizioni sociali, la struttura del metateatro svela il meccanismo convenzionale e stereotipato del teatro borghese e diviene il luogo più adatto a rappresentare il dramma delle creature umane tra vita e forma. Il tema è indagato anche nel dramma evocativo Enrico IV. L’ultima stagione surrealista e l’ esito mitico degli ultimi lavori segnano l’addio al mondo di un autore perso nel suo definitivo isolamento emotivo (La nuova colonia, I giganti della montagna). L’opera teatrale di Pirandello comprende più di cinquanta tra atti unici e commedie.


 


PIRANDELLO
IL DOCUMENTARIO

LA BIOGRAFIA
CANTIERE PIRANDELLO
 


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Cos'è un documentario teatrale?


Il documentario teatrale è un gesto con cui intendo restituire attenzione ad artiste/i che percepisco dimenticati o irrigiditi in cliché e apparati critici. E’ la formula che meglio s’adatta alla necessità d’affrontare un artista nella sua integrità, rispettandone forme/formule/informazioni. E’ il luogo privilegiato della ricerca e lo spazio per la messa in opera di intuizioni e segni lanciati attraverso opere e anni.
Sono scettica nei confronti di lavori di riscrittura pseudobiografica ed emotivpsicologica delle loro opere, proprio perché il documentario per sua natura non deve prendere posizione o interpretare ma rendere una serie di input meditati nell’attento studio di tutto il materiale esistente sull’argomento, e creare link aperti o insinuare tarli e curiosità, lasciare domande e non arrogare risposte.
 



PROGRAMMA DOCUMENTARI 2008/2009

27/28 settembre 2008
DINO BUZZATI

dicembre 2008 (Latina)
IL DONO: Paula Modersohn/Becker

14/15 febbraio 2009
PININ CARPI

febbraio 2009 (Latina)
TADEUSZ KANTOR

23/25 febbraio 2009 (Vienna)
Il pensiero dominante: GIACOMO LEOPARDI

20/21 giugno 2009
LUIGI PIRANDELLO: sciagura, follia, sequestro

 


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